martedì 30 ottobre 2007

Piano Terzo - fam. Pratolini

Il bimbo dei Pratolini, oggi, ha pensato bene di vomitare sulle scale. Devono averci un sensore per le cose fastidiose.
I marmocchietti come quello (occhialuti, bianchi e smorti, arruffati e super intabarrati) sono i peggiori: introversi che fra un poco si rivoltano come un calzino, zitti che sembrano assorbire i suoni attorno come i buchi neri e brutti. Sinceramente, non c'è nulla di peggio di un bambino brutto.
Ed è solo un bene che gli altri lo sevizino, è un errore umano, è uno scherzo della natura, è nato per essere preso in giro. C'hai il fiato puzzolente e fra poco ti verranno dei brufoli grandi quanto tuo fratello, hai la "r" moscia e prendi il fiato a metà delle parole?! Beh, sei da mortificare e portare ad esempio negativo, sei da picchiare (e rendi pure un servizio alla società sbollendo le ire dei bambini che si incanalerebbero altrove con danni peggiori, metti che mi imbrattino i muri con le bombolette sprait!!).
Diventerà uno di quelli che gioca tutto il giorno al computer ed ai giochi di ruolo, si traveste da cartone animato e cerca di portarsi a letto la cicciona meno puzzolente.
Per fortuna c'è una giustizia a questo mondo, questi sfigati possono al massimo diventare scrittori o cantanti, noi belli invece, abbiamo il potere.

sabato 27 ottobre 2007

Piano secondo - vacante, Dante

Il mese scorso è morta la vedova Galli, era una tiranna ottantenne, capace solo di sputare della roba che tutto sembrava meno che catarro (ovviamente DENTRO lo stabile, mai in cortile). Era un'arpia baffuta (mai piaciuta), già tirchia ed egoista da giovane, era peggiorata negli anni, convinta che i suoi figli fossero venuti al mondo col solo scopo di seppellirla e sperperare l'eredità. Ovviamente aveva ragione, anche se, per la precisione, hanno cominciato a sperperare i suoi soldi ben prima che tirasse le cuoia.
Guardando il susseguirsi delle generazioni mi viene spesso da chiedermi se questa fase decadente possa avere una fine. I genitori che hanno lottato contro i propri nel '68 avevano una spina dorsale, hanno fatto in modo che tutto girasse meglio. Ed ora che tutti hanno tutto, chi mai si sbatte per migliorare la propria condizione?! E per quale motivo poi?!
Bah, l'importante è che ci si sia tolti dai piedi quella puzzona della Galli, potrà sembrarvi rude, ma sembrava un suo hobby urinarsi nei pantaloni della tuta giusto prima di uscire dalla porta di casa, non pulirsi le scarpe nel tappeto dell'ingresso e lasciare che il suo Pippy insozzasse la moquette con del simpatico fango che sembrava preferire al cibo (era uno di quei cani che sembrano ragni con la coda, di quelli con le orecchie più grosse dei polmoni e gli occhi da ipertiroidei).E lasciava immancabilmente il portone aperto, nonostante i continui avvertimenti.
Dante, mio stretto parente, ha chiesto alla badante se l'appartamento fosse vacante, aveva in mente di crearne un ambiente accogliente, per niente opprimente, con tante piante, con ante, lanterne e paraventi. Davanti al muro portante, un busto raffigurante una donna piacente, il cui seno prorompente era niente al confronto del petto d'Antonia, miscredente amante di Dante, deficiente ma veramente avvenente.
Insomma, ora ci vive mio figlio Dante, con questa ventenne che sembra un fumetto di quelli che, pulendo, trovavo sotto il suo letto.
Guardandola mi preoccupa il fatto che mentre gli anni son passati e continuano a correre, il mio gusto rimane il medesimo. Ogni volta mi immagino seduto, con il cappello stretto in mano che volto la testa verso destra e chiedo: "è tanto grave signor giudice?!"

venerdì 26 ottobre 2007

Piano Primo - Fam. Poppi

Al primo piano ci sono i Poppi, una famiglia di onesti lavoratori, persone all'antica, con dei principi (anche il figlio ha un principio, di calvizie però ... che burlone che sono, ve l'avevo detto che sono anche un burlone?! beh, ecco, modestamente, sono un burlone).
La moglie è casalinga, ma deve essere un po' imbranata, perché son più le volte che chiama l'idraulico lei di quante l'antennista la Spighi del sesto (e dire che io non ho mai un problema con la mia tv).
Il marito, Mario, è sempre impeccabile, esce la mattina presto per andare a lavorare (a volte anche il sabato e la domenica, anche se in questi giorni veste più casual), con la sua Barchetta (deve guadagnare bene come estetista e soprattutto non deve essere stancante, dato che esce tutte le sere per andare in palestra), anche se ha degli amici un po' strani che per ridere lo chiamano Liudmila.
Ma sono della brava gente, timorosa di Dio, vanno sempre a messa ed il figlio è in seminario.
Fino ad un anno fa sembrava l'anticristo, capelli lunghi e vestiti neri, sempre con l'aipò nelle orecchie e quella musica del diavolo (aveva certe magliette: Satyricon, Dimmu Borgir, Craddle of filth, Burzum ed un sacco di altre, mi son permesso di guardarle prima di fare la raccolta differenziata), e poi tutto in un colpo, maglioncini di cotone ed un'aria contrita. Torna raramente a casa, e non sembra felice quanto i suoi genitori quando è qui.
Ricevono Panorama, Visto, Tu e la solita corrispondenza (qualche reclamo, qualche bolletta pagata in ritardo, nulla di che), un paio di multe per sosta vietata.
Sono buoni amici dei Marri, del quinto, i loro figli hanno la stessa età ed hanno fatto le scuole insieme. Ora devono aver litigato perché non si parlano molto e si salutano a fatica.
L'ultima volta che ho visto Dilberto, il figlio dei Poppi, mi è sembrato un po' fuori, sarà stato il seminario, o forse quel cambiamento repentino. Continuava a ripetere:
"... non esiste un solo dio, dio è realtà, dio è tutto, ogni mondo possibile, ogni universo possibile è una realtà, ogni realtà è un dio ..."
Io non sono capace di pensare queste cose strampalate, ma spero che un giorno mi spieghi cosa abbia voluto dire.
Uh, arriva il signor Spighi ...
- Signor Spighi, signor Spighiii ... il suo dannato cane l'ha fatta un'altra volta nelle mie scarpe ... e stavolta quella grossa ... io glielo faccio cucire quel sederino, così quando esploderà le pulirà lei le interiora smerdeggianti ...

Piano Terreno - Io, Nando

Buongiorno e benvenuti,
questo è il mio condominio ... cioè, non è proprio mio, ma è un po' come se lo fosse, l'amministratore è un qualche baluba che non si vede mai, neanche alle riunioni.
Entrate pure.
Attenti lì che ho appena passato lo straccio!!
No, no, lì c'è la cera.
Ecco, passate di qui, qui dove stanno facendo i lavori per chiudere l'infiltrazione. Ecco.
Qui al piano terreno ci sto io, con i miei gatti, il cucinino e la televisione. Io sto lì alla resepzion, smisto la posta, caccio i vu-cumprà e pulisco. Non smetto mai di pulire, le scale sembrano infinite.
Vivo qui da ormai 50 anni. Non ho sempre fatto il portinaio, prima facevo il figlio del portinaio, ed era molto meglio.
Essere il figlio del portinaio è una sorta di privilegio e tortura, si viene considerati il capro espiatorio perfetto, ma si è indispensabili per coprire i misfatti. Se poi si ha la fortuna di essere, modestamente, belli come il sottoscritto, allora si ha tutta la strada spianata. Mi ricordo la signora Terzi, sposata, con figli, ma lo sgabuzzino dei detersivi potrà raccontarvi certe cose che nemmeno nei filmetti del cinema "Emotions" qui all'angolo si son mai viste (non che io vada a vedere quegli spettacoli, eh). E poi Michela, la figlia dei Sandi, il mio amore di sempre, di quelle che sembrano disegnate ed irraggiungibili, che sembra vivano in un altro mondo, che nulla possa sfiorarle e che ogni minimo eccesso le faccia arrossire; adesso mi pare sia in una comunità di recupero per tossicodipendenti.
Ma la parte migliore dell'essere portinai è che si ha un sacco di tempo per se stessi, si impara a vivere in una catarsi di solitudine, un distacco dagli inquilini che raggiunge l'ascesi. Si vive per il bene comune, ma non si sta a eviscerare ogni minima particolarità di ogni inquilino, come fanno i Pratolini del terzo piano, chiacchieroni, pettegoli e anche un po' tirchi.
Mi piace pensare che questo sia un piccolo mondo, il mondo di noi che diamo sollievo al cielo quando prude (modestamente sono poeta).

Ps. ah, una piccola precisazione, mio figlio è un crackers, non i biscotti salati, uno di quelli che smanetta tutto il giorno coi computer, mi ha insegnato a scrivere qui, ma soprattutto mi ha installato in ogni piano microfoni e telecamere, e, vi giuro che "l'arte può imitare la vita, ma la vita imita la TV".

 

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